… Quando l’acquazzone fu passato avevo sempre l’impressione di non essere solo in casa. La mia unica spiegazione è che così come i fatti reali si dimenticano, alcuni che non si sono mai prodotti possono anche inserirsi tra i ricordi come se fossero stati. Perché se evocavo l’emergenza dell’acquazzone non vedevo me stesso da solo in casa ma sempre in compagnia di Delgadina. L’avevo sentita così vicina nella notte che coglievo il rumore del suo respiro nella camera da letto, e il pulsare della sua gota sul mio guanciale. Solo in questo modo intesi che avremmo potuto fare tanto in così poco tempo. Mi ricordavo salito sullo sgabello della biblioteca e ricordavo lei sveglia col suo vestitino a fiori che prendeva i libri per metterli in salvo. La vedevo correre da una parte all’altra della casa battagliando con la burrasca, fradicia di pioggia con l’acqua alle caviglie. Ricordavo come aveva preparato il giorno prima una colazione che non c’era mai stata, e aveva apparecchiato mentre io asciugavo i pavimenti e mettevo ordine nel naufragio della casa. Non dimenticai mai il suo sguardo cupo mentre facevamo colazione. Perché mi hai conosciuto così vecchio? Le risposi la verità: L’età non è quella che si ha ma quella che si sente. …
Oggi ho letto tanti saluti e tante recensioni molto belle per Gabriel Garcia Marquez. E’ bello scoprire come fosse amato da tutti noi questo grande scrittore, giornalista, sceneggiatore, intellettuale e con quanta simpatia lo sentissimo un amico vicino.
Io ho preso dalla mia libreria uno dei suoi libri minori, l’ho aperto a caso ed ho copiato qui un brano. E’ il mio contributo al saluto universale partito anche in questo mare virtuale. Adios Gabo, ci accompagnerai ancora.
Si…
Per sempre.
Oggi ho sentito l’esigenza di cercare i suoi libri, li ho vicino a me.
Grande perdita!
Ti auguro una Buona Pasqua
A presto 🙂